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Posts Tagged ‘escort’

Mmh, eccomi qui, comincio a essere nervosa. Se uno ha un carattere può fare tutte le esperienze che vuole, ma l’ansia a un certo punto riaffiora sempre. Beh, certo l’ambiente non aiuta, non è quello che si dice un posto informale. Okay, sempre meglio che farlo in macchina, no? Uhu, ma davvero la vorrà lasciare accesa questa televisione? E’ stato garbato, per la verità, galante. Un po’ stucchevole però. Poi quei capelli finti in testa, brrr, ma non si rende conto che è ridicolo? Arrivo presto, mi ha detto, sistemati come vuoi, quella è la stanza. L’unica caduta di tono quando mi ha sibilato quell’insulto. Non ho capito bene, puttana credo volesse dire, ma deve aver parlato milanese, sì, credo fosse, dialetto…puten o putin non ho capito bene. Mah, se fa il porco è anche più eccitante. Oddio, eccitante. Me lo dico da sola perché le premesse non sono per niente buone. Ma si potrà almeno abbassare il volume di questa cosa? Quel tipo che mi ha fatto salire mi ha spiegato poco. Dice che lui vuole farlo mentre guardiamo la televisione. Ah, un film porno, scommetto. Il tipo ha fatto un ghigno, no, ha altri gusti, mi ha detto. Vediamo, che trasmissione è questa? Uhm, Annovero. Non ne ho mai sentito parlare. Così lo eccita farlo mentre va in onda una trasmissione così. Toh, carina quella tipa, mi pare di averla già vista… ah, già, l’ultima raccomandazione che mi ha fatto quello prima di entrare nel palazzo, di non fargli domande. Niente domande, intesi? Lì mi è sembrato persino minaccioso, ma sono io che devo essermi suggestionata. E cosa dovrei domandargli poi, non ho capito nemmeno bene chi è. E poi quel tale ha aggiunto che se faccio la brava mi sistema. Un bel lavoretto. Mi piacerebbe anche un posto fisso, gli ho detto, magari la cassiera. Quello si è fatto una risata. Non è il caso di volare così basso, piccola. Chissà che voleva dire. Ero già distratta quando mi ha chiesto un’altra cosa, una cosa come sei mai stata in collegio? Chissà che gliene frega. Una mia amica è già stata qui. Dice che è stata una noia mortale, che a lui non gli si allungava nemmeno con la pinza, però continuava a gridare è una menzogna, io sono a posto, lo dice anche il giornale. Eh sì, meglio che mi disponga al peggio. Potrei sempre fargli una battuta sulle erezioni politiche. E’ una frase che ha tirato fuori quella mia amica che dicevo. Dio, che sonno. Non so, non vorrei giudicare prima. Ma mi sa tanto che sarà una cosa da vomitare.

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stingChe c’è di male a voler stupire ogni volta? Lo fanno un sacco di uomini della sua età. Quando non si stupisce più nessuno, però, si inizia a diventare patetici come un comico che non fa ridere. Pensate a Madonna negli ultimi tempi. Pensate alle più recenti illuminazioni politiche di Rutelli. E pensate soprattutto a Sting, la popstar che vive di espedienti: nel senso che ogni volta che fa un disco deve inventarsi un espediente nuovo per procrastinare il momento nel quale il suddetto disco cadrà nel dimenticatoio. Come l’album precedente, con buona pace dei proclami mediatici che all’epoca lo annunciarono come la “svolta rinascimentale” del guru. Di quella storica conversione last minute oggi non c’è già più traccia, e questo la dice lunga sulla sua credibilità. In compenso ora Sting firma l’appello di Repubblica per la libertà di stampa, proprio nel giorno (ma guarda il caso) in cui Repubblica tira in prima pagina la volata al suo nuovo album e alla sua nuova svolta “tra musica folk e canzoni di Natale”. Che rivoluzione, oh. Dai, facciamo il Grande Centro con Enya e Ratzinger (giovane talento il cui cd d’esordio uscirà a breve). Bene che gli vada, If on a winter’s night… finirà assieme agli altri sugli scaffali delle escort più sofisticate (perché mica tutte hanno la fortuna di capitare laddove il picco della raffinatezza è Zoccole zoccole di Sal Da Vinci, eh).

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